Un impianto termico pulito è un impianto efficiente. Ecco perché, oltre alla manutenzione ordinaria, è fondamentale prevedere un trattamento chimico dell’acqua che circola nei radiatori o nei pannelli radianti.
Nel tempo, infatti, i circuiti di riscaldamento tendono ad accumulare fanghi, calcare, ossidi metallici e impurità. Questi residui riducono il rendimento dell’impianto, causano malfunzionamenti, aumentano i consumi e possono danneggiare componenti costose come lo scambiatore o la caldaia stessa.
Cosa si intende per trattamento chimico?
Il trattamento chimico prevede l’introduzione di prodotti specifici all’interno dell’impianto, con lo scopo di:
- Rimuovere i fanghi esistenti (con detergenti o pulitori)
- Proteggere l’impianto nel tempo (con inibitori anticorrosione)
- Impedire la formazione di calcare
- Mantenere l’acqua “chimicamente bilanciata”
Si tratta di un’operazione tecnica che deve essere eseguita da personale qualificato, spesso in abbinamento a un lavaggio dell’impianto, in particolare nei sistemi più datati o mai trattati prima.
Quando è consigliato farlo?
Il trattamento chimico è consigliato:
- Al momento della prima installazione di un nuovo impianto
- Dopo un lavaggio impianto (per protezione a lungo termine)
- Quando si notano segni di perdita di efficienza, rumorosità o calore distribuito in modo irregolare
- In fase di riqualificazione o sostituzione della caldaia
I vantaggi per chi vive l’impianto
Un impianto trattato correttamente:
- Rende di più
- Consuma meno
- Dura più a lungo
- Ha meno problemi tecnici nel tempo
È un’azione “invisibile” ma concreta, che tutela l’impianto e il comfort domestico giorno dopo giorno.